I bei vecchi tempi sono belli solo quando sono passati.
La biografia di Marty Feldman ricalca la falsariga di molti altri personaggi famosi, in modo particolare dei comici: spesso l’uomo che va in scena è molto diverso da quello che vive il quotidiano e spesso l’allegria che riescono a trasmettere al pubblico non corrisponde a quella nel loro cuore.
Nel caso di Marty Feldman le cose stanno un po’ a metà; Robert Ross, autore del libro, racconta bene soprattutto l’adolescenza del ribelle Martin che spazia tra esperienze e iniziative a dir poco stravaganti.
Le notti passate dove di regola dovevi legare gli scarponi alla branda per evitare che te li fregassero. E anche la giacca e i pantaloni finivano con te sotto le lenzuola se volevi ritrovarli la mattina successiva. Dopodiché potevi sdraiarti in questo abominevole dormitorio.
Per non parlare delle fughe verso Parigi, all’epoca città simbolo per artisti ed intellettuali, alla ricerca di qualcosa che non riusciva a trovare tra recitazione e musica jazz.
All’età di sedici anni Marty aveva già sperimentato la vita dell’artista.
L’Inverno del Mondo – Ken Follett
La trilogia The Century, iniziata un paio di anni fa con il primo libro La caduta dei giganti, prosegue la sua storia con questo secondo capitolo.
L’inverno del mondo racconta infatti le vicende delle cinque famiglie protagoniste della storia, partendo dall’avvento del nazismo in Germania come conseguenza diretta delle difficili condizioni economiche dovute alle sanzioni della prima guerra mondiale, condizioni poi ulteriormente aggravatesi con la crisi del 1929 e la grande depressione che ne seguì.
Come nel caso del primo romanzo, anche in questo secondo episodio le vicende possono essere viste in maniera diversa a seconda della sensibilità e degli interessi del lettore.
Le più romantiche e gli amanti delle fiction troveranno probabilmente stimolante seguire le varie vicende sentimentali che anche in questo secondo capitolo il buon Ken Follett ha largamente disseminato tra le circa mille pagine del libro.
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