Scrivere e Pubblicare un Libro – 09 Case Editrici Tradizionali – Guida per lo scrittore esordiente

scritturaInauguriamo con questo articolo una piccola serie di quattro guide che hanno come obiettivo quello di informare e mettere in guardia gli aspiranti scrittori su ciò che possono trovare andando alla ricerca di un editore che prenda in considerazione il loro lavoro.

Volendo chiarire alcuni malintesi sorti in relazione a quanto da noi scritto nel post 07 – Modi di pubblicare, diciamo subito che la Casa Editrice, quella classica, l’unica che può vantare tale titolo, è quella che pubblica per propria decisione e per propria iniziativa senza chiedere nessun tipo di contributo all’autore che decide di seguire.

La Casa Editrice è un’impresa come tutte le altre che spende tempo e denaro per produrre un qualcosa che consenta di avere un ritorno economico.

Nel nostro caso sceglie il libro di un autore che valuta possa ottenere un buon riscontro da parte dei lettori, decide di investirci sopra ciò che ritiene necessario per arrivare a mettere sul mercato il miglior prodotto possibile e per fare questo mette in azione i propri esperti: editor, grafici, impaginatori, ecc.

Entrambe le figure in gioco, Casa Editrice ed autore, hanno lo stesso obiettivo ed entrambe hanno come unico ritorno economico il ricavo da tali vendite.

Per farla breve i soldi, se e quando ci sono, viaggiano in una direzione unica: dalla Casa Editrice verso l’autore, secondo quantità e modi concordati nel contratto stipulato tra di essi.

Normalmente sono due le voci remunerative per l’autore:

royalties, vale a dire per ogni libro venduto una quota corrispondente ai diritti d’autore che potremmo stimare in un 5-8% del prezzo di copertina;

– eventuali anticipi che potrebbero essere di due tipologie:

  1. un vero e proprio anticipo dei diritti d’autore sulle vendite che si stima potranno avvenire ( attenzione perché qualora non si raggiungesse la quantità stimata si rischia di dover restituire buona parte dell’anticipo ricevuto )
  2. un bonus che si dà all’autore affinché possa dedicarsi ad uno specifico progetto a tempo pieno, diciamo una sorta di scrittura su commissione che può avvenire solo con scrittori già affermati che secondo la Casa Editrice possano dare buone garanzie di vendita

L’investimento sostenuto dalla Casa Editrice, cioè il rischio di impresa, può essere coperto solo dalle vendite.

Ne deriva il fatto che è la stessa Casa Editrice ad avere interesse nel promuovere il libro attraverso presentazioni, comunicati stampa e segnalazioni nei vari punti vendita, siano essi librerie fisiche vere e proprie oppure librerie virtuali su internet.

Altre caratteristiche sostanzialmente non ve ne sono.

Dal punto di vista dell’autore dunque non ci sono e non ci devono essere spese, altrimenti si parla di editoria a pagamento e diventa tutta un’altra questione.

Ovviamente questo tipo di pubblicazione è il più difficile da mettere in pratica.

Tanti sono i motivi per cui un’opera può essere rifiutata, ad esempio un tetto di pubblicazioni annue, un budget da rispettare, risorse limitate o altro ancora, ma certamente il motivo principale, quello che fa la differenza su tutti gli altri, è la non disponibilità della Casa Editrice ad assumersi quel rischio di impresa per un’opera della quale non è pienamente convinta.

Detto questo nulla vieta a chi scrive di utilizzare altre forme ed altre vie per arrivare ad avere un libro con il proprio nome sulla copertina, ma la vera via della pubblicazione per un libro cartaceo rimane una ed una sola, quella tradizionale.

La cosa più semplice da dire e forse la più difficile da accettare, è che un libro che non trova nessuno che lo voglia pubblicare, dunque nessuno disposto ad investirci sopra denaro, semplicemente non viene ritenuto all’altezza.

Niente è definitivo, dunque per l’autore sarà necessario lavorare di più sul proprio testo, con determinazione ed autocritica e poi fare un nuovo tentativo proponendo un libro migliore.

In ogni caso e comunque la si pensi, esistono numerose piccole case editrici che pubblicano senza chiedere all’autore nessun tipo di contributo.

In base alle nostre conoscenze siamo in grado di citarne alcune a puro titolo di esempio, non sia mai che qualcuna di esse abbia nel frattempo mutato il proprio modo di lavorare (ovviamente ne esistono numerose altre, basta cercare):

Intermezzi Editore

Zero91 Edizioni

Neo Edizioni

Ad Est Dell’Equatore

Miraggi Edizioni

Aisara Editore

Caratteri Mobili Editore

Ensemble Editore

Caravan Editore

Fernandel Editore

Discanti Editore

Ediciclo

Derive&Approdi

Las Vegas Editore

Senza Patria

Laurana

Quinta di Copertina ( solo digitale )

In conclusione si può dire che negli ultimi anni c’è stato un grande cambiamento dell’universo lettori e scrittori con la nascita di un grande incremento di aspiranti scrittori.

Ciò in qualche modo ha spostato il momento in cui avviene la vera selezione delle opere.

Una volta erano le Case Editrici che svolgevano il ruolo di selezione; oggi questa selezione può essere facilmente bypassata in modi più o meno trasparenti, vale a dire auto pubblicazione (modo trasparente) oppure editoria a pagamento (modo non trasparente).

Ne consegue che in un modo o nell’altro si riesce, volendo, ad avere un libro con il proprio nome stampato sopra.

Ecco allora il nuovo e vero momento di selezione: i lettori.

Avere dei lettori oggi è molto più difficile che essere pubblicati e dunque riuscire ad entrare nelle grazie di una Casa Editrice vera e propria, seppur piccola, dovrebbe garantire maggior capacità di promozione e maggiori opportunità di diffusione del proprio lavoro.

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Questo servizio viene fornito in maniera completamente gratuita e si sviluppa in una serie di mini-guide divise per argomento, liberamente consultabili e stampabili, create in collaborazione con l’agenzia letteraria Carta&Calamaio.

4 commenti

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4 risposte a “Scrivere e Pubblicare un Libro – 09 Case Editrici Tradizionali – Guida per lo scrittore esordiente

  1. Frank Spada

    Per quanto attiene ai fatti non smentibili, a quella lista di cui sopra aggiungo: Robin Edizioni (Roma).

    • ferdori

      Della Robin Edizioni sul web qualcuno racconta della richiesta di acquisto per l’autore di un certo numero di copie.
      Comunque stiano le cose il nostro intento non è quello di indicare chi siano i buoni e i cattivi, ma semplicemente quello di fare passare il messaggio che non è vero che l’autore debba contribuire alle spese come lascia maliziosamente (e a volte subdolamente) intendere qualcuno.
      Dunque fare le vostre ricerche e inviate i vostri lavori a tutti gli editori che volete, tenendo però presente che se al momento dei contatti vi viene proposto di spendere anche solo un euro, beh allora siamo nel campo dell’editoria a pagamento. Si può accettare ma bisogna saperlo.
      E’ vero che esistono anche case editrici che lavorano sul doppio binario, ma di queste tratteremo nel prossimo articolo.

      • Frank Spada

        Grazie per sua puntualizzazione, sig. Franco Ferdori!
        Anche perché i contratti editoriali con Robin Edizioni parlano chiaro e inoltre perché dei tre Marlowe a tutt’oggi pubblicati ho fatto tutto da solo: editing, sinossi, elaborazione delle copertine, risvolti e quarta compresi e via dicendo, ad esclusione della “prefazione” di Marlowe ti amo di cui mi ha onorato il Prof. Franz Haas.
        Sul web le male lingue abbondano e i doppi binari a volte sono privi di scambi; ma non temo scontri di alcun genere, perché di Cinema, Jazz e avventure letterarie il mio Compare da diversi anni è là per questo.
        Buone cose.

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