Quel Colore Delle Foglie In Autunno – Marco Valenti

Come ripeto ogni volta che scrivo un commento, i racconti non sono il mio genere preferito pertanto, seppur inconsciamente, in qualche maniera quando prendo in mano una raccolta di storie brevi, un po’ questa cosa mi condiziona.

Non sono mai riuscito a capire bene quale fosse il miglior ritmo di lettura: ho provato a leggere qualche racconto nel corso della stessa serata e ho provato a leggerne uno solo per giorno, per non parlare delle varie situazioni intermedie.

Ebbene, quasi mai sono uscito soddisfatto da questi miei tentativi.

E allora cerco di concentrarmi su altre cose, quelle che magari nei romanzi più complessi non ricevono un’attenzione così impegnata da parte mia essendo probabilmente in quelle occasioni più  concentrato sulla storia.

Una su tutte è certamente l’atmosfera di fondo che avvolge i racconti e che contribuisce ad instaurare quel clima poi determinante nel modo di porsi verso la lettura.

Quel colore delle foglie in autunno (quando stanno per cadere) di Marco Valenti è un insieme di quattordici racconti raccolti in un libretto di un centinaio di pagine nel quale è proprio l’atmosfera ad essere dominante, nonostante le situazioni descritte in ciascuna delle storie siano diverse dalle altre.

I racconti presentano un tema di fondo comune che soprattutto consiste in un’atmosfera malinconica, si respira un senso di ineluttabilità diffusa che spesso lascia pensieri nella mente del lettore.

Insomma, si ride poco.

Ma proprio questa serietà e questo senso del destino al quale ci si deve non arrendere, ma bensì adeguare, sono ciò che rende questa raccolta di racconti interessante.

La cosiddetta leggerezza mi piace veramente poco e questi racconti, così diversi tra loro per situazioni e circostanze, sono tutt’altro che leggeri.

Alcuni davvero belli altri un po’ meno, ovviamente in base ai miei gusti personali e quindi i preferiti per quanto mi riguarda sono quelli in cui il conflitto interiore è predominante, mentre quelli legati alle questioni sentimentali e agli affari di cuore lo sono molto meno.

Il mio modo di leggere consiste nel prendere qualche appunto mano a mano che le pagine scorrono, in maniera tale da congelare le idee appena affiorano, e poi lasciare trascorrere qualche giorno dopo la fine del libro.

A quel punto le cose scritte a caldo vengono implementate, corrette e poi inglobate in un discorso più ampio che tiene conto di quanto rimasto alcuni giorni dopo la fine lettura.

Capita a volte che alcuni episodi si siano fissati nella mente anche in maniera visiva, mentre altre volte succede di non ricordare praticamente nulla di quanto si era letto tutto sommato solo poche ore prima.

Nel caso del libro di Marco Valenti c’è stata una situazione intermedia:

da un lato sono vive e nitide alcune situazioni,  come ad esempio il barbone che lanciando in aria le foglie, prima diverte tutti e poi diventa simbolo del pericolo, ma sempre e solo nella mente degli altri che interpretano male le sue gesta, oppure in un altro racconto l’immagine di Mario al tavolo intendo a scrivere la lettera di Mai più tuo;

dall’altro lato invece è rimasto il ricordo di un’atmosfera forse cupa, ma direi anche positiva che può essere ben rappresentata nei racconti E’ andato via e Il conte, con quest’ultimo che ricorda in parte la figura del Mascetti di Amici Miei.

Insomma, questo è il mio modo di leggere e di commentare e nel caso della raccolta Quel colore delle foglie in autunno (quando stanno per cadere), titolo estratto dal racconto Il colore delle foglie un attimo prima che cadano, le mie sensazioni sono queste.

Una serie di bei racconti con atmosfera malinconica ma mai distruttiva e un buon punto di partenza per passare dal libro alla vita reale per approfondire gli argomenti con discussioni e scambi di idee.

Meglio atmosfere di questo tipo piuttosto che quella leggerezza assoluta tanto reclamizzata in tempi di crisi e che tanto danno ha già provocato, ma questo è sempre e solo il mio parere personale.

Tornando al libro l’unico consiglio da dare non può essere che leggerlo, avendone la possibilità, ed essere in grado in questo modo di farsi la propria idea.

Tempo di lettura: 2h 48m

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